domenica 7 aprile 2013

LA VITA FUTURA

 
 
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Nonostante il materialismo e le false interpretazioni sulla fine del mondo che,
attualmente, fanno il giro del mondo,
 sento il desiderio di scrivere qualcosa sulla realtà ultima della vita.
Molti di voi si pongono sicuramente delle domande circa l'aldilà o la vita eterna.
Cercate, quindi di comprendere il vero messaggio che Gesù ci ha lasciato.
 
RIFLESSIONE
  1. Vita eterna, immortalità, vita futura nella eternità...: voi che ne pensate?
  2. Paradiso, Inferno, Purgatorio...: quali idee avete in proposito?
  3. Le apparizioni, i miracoli, certi fenomeni di satanismo..., possono essere considerati, secondo voi, una conferma di una realtà spirituale e immortale e di una vita dopo la morte?
  4. i cristiani dicono che la "vita eterna" prepara ed è già in qualche modo "vita eterna" nelle opere buone che si compiono. Perchè?
  5. Sulla fine del mondo, ogni tanto sentiamo particolari "profezie" o annunzi da parte di qualche fanatico. Ci credete?
A queste domande il messaggio cristiano
dà una sua risposta originale:
  • la storia cammina verso il "giorno del Signore" nel quale gli uomini si incontreranno definitivamente con lui;
  • il segno e il germe di questo futuro sono già presenti nella Chiesa.
  • la vita eterna si costruisce con l'impegno della carità
La storia umana non è fatta di cicli che si ripetono come le stagioni durante l'anno, ma percorre un cammino lineare verso una pienezza futura, perché è orientata verso un termine che è il "giorno del Signore", cioè il momento in cui la salvezza e la liberazione diventeranno definitive per tutti coloro che, durante la vita terrena, hanno cercato di seguire il cammino dei figli di Dio.
QUANDO VERRA' IL "GIORNO DEL "SIGNORE"?
Gesù non ha fatto conoscere la data in cui si avrà la fine del mondo. essa costituisce un segreto del Padre e non spetta agli uomini conoscere i tempi che lui ha fissato (cf At 1,7). Tuttavia la Bibbia
ci parla di Gesù glorificato con immagini e similitudini che si rifanno alle manifestazioni gloriose e grandiose di Dio.

Il Vangelo di Matteo ci presenta alcuni fatti che precederanno la fine del mondo. guerre, pestilenze, carestie, persecuzioni, predicazioni di falsi profeti, segni cosmici (oscuramento del sole, dissolvimento delle stelle...).
Dopo di ché "apparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e splendore" (MT 24,29-30). Seguirà il giudizio finale, per cui, secondo le opere fatte, i giusti si sentiranno dire. "Venite, benedetti dal Padre mio, prendete possesso del Regno preparato per voi sin dall'origine del mondo", mentre i cattivi avranno la sentenza: "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e i suoi seguaci". (cf Mt 25,31-46).
Michelangelo, Giudizio Universale
CHIAMATI A VIVERE PER SEMPRE
Se rifletti, scopri nel tuo cuore un desiderio profondo di pienezza. Tutto ciò che è limitato non ti basta, quando una cosa bella finisce sei deluso, Ciò che ti dà gioia, vuoi che duri per sempre.
E' Dio che ha messo nel cuore dell'uomo il desiderio della felicità, Lo ha fatto per attirarci a sé, perché Lui solo lo può colmare. Dio promette la beatitudine a quanti lo ascoltano con cuore sincero. La beatitudine è pienezza di vita, vita senza limiti, vita eterna.
E ALLORA, COME LA METTIAMO CON LA MORTE?
L'esperienza ci dice che tutto finisce. Tutti muoiono.  Il mistero della morte ha sempre sconvolto e affascinato l'uomo, che su di essa non ha mai smesso di cercare e di interrogarsi. A volte la si banalizza, mostrandola crudelmente per televisione. Si evita, però, il discorso sulla propria morte e quindi anche la domanda sul senso della propria vita. Come se non ci riguardasse da vicino!
Quanto all'aldilà, circolano molti dubbi. Molte persone, pur riconoscendosi cristiani, dicono di non credere nella risurrezione, nel paradiso, nell'inferno. Ci si preoccupa più della sofferenza, che non delle realtà che vengono dopo di essa.
           Gesù afferma che Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi! (Mt 22,32).
DIO QUINDI AMA LA VITA E NON LA MORTE! INFATTI, IN GESU' CRISTO, LA NOSTRA MORTE E' STATA VINTA.
MA HA UN SENSO LA MORTE, O MEGLIO L'UOMO CHE MUORE?
All'apparenza sembra di no e addirittura l'uomo rifiuta con tutto se stesso la morte, ma essa si avvicina inesorabile.
Infatti come potenza incontrollabile pone fine alla vita dell'uomo di ogni ceto e di ogni età e posizione sociale, non risparmia giusti e ingiusti, giovani e vecchi, potenti e indifesi.
La morte non rientra nel disegno della creazione. "Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi" (Sap. 1,13), ma viene vista come conseguenza del peccato originale, dalla ribellione dell'uomo alla bontà e al progetto di Dio, che invece aveva creato l'uomo per il possesso pieno e senza fine, della vita.
COME FAR TACERE LE DOMANDE CHE SPONTANEAMENTE VENGONO FUORI DAL CUORE DELL'UOMO?
 - Nell'A.T. l'uomo non riesce pienamente a dare risposta ai grandi perché della morte, se non facendoli rientrare nel grande mistero di Dio, mistero che non si può comprendere mai completamente.
- Nel N.T. invece, il mistero della morte acquista nuova luce e significato a partire dall'evento Pasquale e della stessa morte di Gesù che, dinanzi, alla morte, ha provato "paura e angoscia" (Mc 14,33), "con forti grida e lacrime" (Eb 5,7). Ma si è abbandonato con fiducia alla volontà del Padre e resa feconda come la morte del chicco di grano gettato a marcire sotto terra:
"... se, il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo, se invece muore, produce molto frutto"
Cristo è morto "per il popolo" per tutti gli uomini, per noi.
Gesù però, pur sconfiggendo la morte, non ha eliminato la morte, né ha tolto tutta la sofferenza e il dolore ad essa legati. Ha mostrato invece cosa ci sia oltre la tomba. Ha donato speranza e ragione per impiegare pienamente il tempo donato da vivere sulla terra, per scegliere comunque e sempre il bene, nell'attesa di raggiungere il regno eterno, dove la  morte non ci sarà più perché definitivamente annullata in una pienezza di vita senza fine.
"Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non vi sarà più morte, né lutto, né dolore..." (Ap 21,4).
Al di là della morte ci attende quindi la vita. Perciò i nostri cari che sono morti nella fede, sono vivi in Cristo. Per chi ha creduto e sperato in Cristo è vita di gloria, è partecipazione per sempre alla gioia di Dio (noi lo chiamiamo: paradiso).
Gesù però ci avverte: poiché Dio ci ha fatto liberi, c'è in noi la tremenda capacità di ostinarci nel rifiuto del suo amore.
Chi agisce così, si metterebbe con le sue mani fuori della gioia di Dio: si condannerebbe da sé, E' questo l'inferno, la terribile possibilità di restare bloccati nel "no" per sempre.
Forse pensi che questo giudizio di Dio sia tutto racchiuso negli ultimi istanti di vita,
per cui abbiamo tempo a pensarci.
Gesù, oltre al Giudizio finale, ci parla di un giudizio quotidiano. Chi, oggi, accetta Cristo e la sua parola, "è passato dalla morte alla vita" (Giovanni 5,24)
Ma chi lo rifiuta è già condannato, "perché la luce è venuta nel mondo, e gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce". (Giovani 3,19).
Comprendi allora il valore che ha ogni giorno della tua vita.
 Ogni giorno ti viene posta davanti la scelta: SEGUIRE GESU' CRISTO O RINNEGARLO.
Ogni giorno risuona la parola:
"IL REGNO DI DIO E' VICINO, CONVERTITEVI E CREDETE AL VANGELO!" (Mc 1,15).
 
         
CONCLUSIONE
Il cristiano teme la morte come tutti gli uomini, come Gesù stesso. La fede non lo libera dalla condizione mortale. Tuttavia sa di non essere più solo. Confortato dal Padre, associato a Cristo crocifisso e Risorto, confortato dallo Spirito Santo, può vincere l'angoscia, a volte perfino cambiarla in gioia.
ALLORA LA MORTE ASSUME IL SIGNIFICATO DI UN SUPREMO ATTO DI FIDUCIA NELLA VITA E DI AMORE A DIO E A TUTTI GLI UOMINI.
CREDO LA RISURREZIONE DELLA CARNE, CREDO LA VITA ETERNA, AMEN 
 
 
 

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