martedì 31 gennaio 2012

L'UMILTA' COME PERFEZIONE CRISTIANA

La S.Scrittura                          
 ci dice che Dio resiste ai superbi, e che abbassa coloro che s'innalzano; che bisogna essere simili ai piccoli fanciulli per entrare nella sua gloria; che coloro i quali non avranno questa somiglianza ne saranno esclusi.
 
Quindi è importante che un VERO CRISTIANO
diventi UMILE togliendo dal suo spirito ogni presunzione, ogni vanità, ogni orgoglio. E questo avviene chiedendo a Dio la grazia.
 
MA COS' E' L'UMILTA'? 
  • L'UMILTA' non consiste  principalmente nell'essere piccoli, perchè uno può essere piccolo e arrogante allo stesso tempo;
  • non consiste  neppure nel sentirsi piccoli e senza valore, perchè questo può nascere anche da un complesso di inferiorità;
  • non consiste  neanche nel dichiararsi piccoli, perchè molti dicono di non valere niente, senza però credere veramente a quanto dicono.
 
L'UMILTA' consiste, invece,
   
principalmente nel farsi piccoli
e questa è l'umiltà di Dio!
DIO E' UMILE! Gesù del resto, l'ha detto esplicitamente:"Imparate da me che sono mite e umile di cuore".
Dio è Colui che scende, e Colui che ama scendere e farsi piccolo per donarsi agli uomini nell'abbraccio di un infinito amore.
Noi potremo incontrare Dio soltanto avvicinandoci alla sua umiltà;
noi dobbiamo scendere e, nel discendere, troveremo la sorpresa di incontrare Dio, perchè Dio è umiltà!

L'UMILTA' ci abbassa senza misura sotto la infinita essenza di Dio, ma nello stesso tempo ci fa riporre tutto il nostro appoggio e consolazione in Lui.
- L'UMILTA' scava come una conca nel cuore. Se piove, l'acqua scorre sul terreno pari, ma si ferma dove c'è un incavo. Così la grazia di Dio scende e riempie la conca dell'anima umile.
- L'UMILTA'  è la virtù che alimenta la buona intenzione.
COSA FARE ALLORA?
mantenere intatta questa virtù. Per questo e solo per questo il nostro cristianesimo sarà fecondo.
 
Bisogna amare, amare molto Gesù per raggiungere la vera umiltà e,
chi veramente vuole progredire spiritualmente deve mettersi in qualche modo al disotto di tutti..."Ma se agisco così mi mettono sotto i piedi!...Può essere; ma se vogliamo santificarci non a parole ma sul serio, è necessario arrivare a questo.Guardiamo Gesù: dove è giunto..."
 
 
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lunedì 30 gennaio 2012

LE CHIAVI DEL PARADISO

                              


Carissimi lettori, che dire di MADRE TERESA DI CALCUTTA?
Un pò tutti conoscete la sua storia e di quanto bene ha fatto all'umanità.  Insieme ad altre consorelle ha sciugato lacrime, ha donato sorrisi; voleva che le persone di cui si prendeva cura sperimentassero la tenerezza dell'amore di Dio. La sua mano affettuosa, le sue braccie aperte, il suo sorriso luminoso, i suoi gesti accoglienti, volevano trasmettere il messaggio: tu sei amato, tu sei accettato, c'è chi si prende cura di te. La forza persuasiva dell'amore di Madre Teresa aveva la capacità di conquistare i cuori.  Il mondo intero la conosce e l'ammira.
Madre Teresa era solita dire: "Per essere veramente felici bisogna cercare di imitare Gesù, e cioè amare come Lui ama, aiutare come Lui aiuta, donare come Lui dona".
 
Un giorno, sul muro della casa per i bambini di Calcutta ha scritto una bella poesia che mi piace riportare sul mio blog...Per andare in Paradiso bisogna trovare il tempo di fare la carità. ECCO LA CHIAVE GIUSTA.
Trova il tempo per pensare.
trova il tempo per pregare.
Trova il tempo di ridere.
 
E' la fonte del potere,
è il più grande potere sulla terra.
E' la musica dell'anima.
 
Trova il tempo per giocare.
Trova il tempo per amare ed essere amato.
Trova il tempo di donare.
 
E' il segreto dell'eterna giovinezza
E' il privilegio dato da Dio.
La giornata è troppo corta per essere egoista.
 
Trova il tempo di leggere.
Trova il tempo di essere amico.
Trova il tempo di lavorare.
 
E' la fonte della saggezza.
E' la strada della felicità.
E' il prezzo del successo.
 
 
Trova il tempo di fare la carità
E' la chiave del Paradiso!.
                          (Madre Teresa di Calcutta)
 
 
Il  lavoro va pregato, trasformiamo il nostro lavoro in preghiera; incoraggiamo gli altri a  spendere un po’ del loro tempo, anche soltanto pochi minuti al giorno, nella preghiera da soli con Gesù.
Questo ha rinnovato la vita spirituale di molti. Dieci minuti da soli con Gesù ogni giorno,
non toglieranno nulla al lavoro, anzi benediranno e incrementeranno il lavoro.
Il nostro lavoro è solo una goccia d’acqua in un oceano, ma se trascuriamo di versarla,
l’oceano sarà meno profondo di una goccia.
 Per questo è necessario un temperamento allegro, uno spirito di abbandono totale e di fiducia amorosa.
Preghiera di Madre Teresa di Calcutta
 

sabato 21 gennaio 2012

L'AMORE PIU' FORTE DEL PECCATO

 
 
Siamo chiamati, secondo lo Spirito, a seguire Cristo per andare al Padre....ma per fare questo dobbiamo uscire e allontanarci sempre più dalla schiavitù del peccato e progredire nella libertà dei figli di Dio.
Innanzitutto dobbiamo riconoscerci tutti peccatori, "Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa" (1Gv1,8-9).
Siamo tutti peccatori, di fatto o potenzialmente.
 
 
COSA E' IL PECCATO?
Il peccato non è soltanto l'infrazione di una legge: peccato è anzitutto rifiutare Dio, negare che Dio ti ami.
Chi pecca mette in dubbio l'amore di Dio. Peccando si esce dall'amore e si rimane soli nell'egoismo.
PECCATO è rompere con i fratelli, separarsi dalla comunità dei credenti.
MA L'AMORE DI DIO E' PIU' FORTE DEL NOSTRO PECCATO
Leggendo il Vangelo di Luca al cap. 15 vediamo che si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo e questo non l'avrebbero fatto se in Lui avessero notato un atteggiamento di non-accoglienza.
Come è radicale in Gesù il rifiuto di ogni peccato, altrettanto grande è la sua misericordia verso chi ha peccato.
Nel peccatore Gesù non vede una persona da condannare, ma un fratello da salvare.
Infatti Dio,  ama i peccatori prima ancora che si convertano. Li va a cercare, come il pastore cerca la pecora smarrita.       Mostra immagine a dimensione intera
 Li converte e li rende giusti. Da soli non riuscirebbero mai a liberarsi dal peccato: prigionieri di un egoismo tenace e di una logica tutta terrestre, immersi in un contesto sociale corrotto, non potrebbero mai rovesciare il proprio centro di interesse e i propri criteri di valutazione; morti alla vita di comunione con Dio, non potrebbero mai risuscitare se stessi.
 
Ognuno di noi porta in sè la tremenda realtà del peccato. Ma l'amore di Dio è più forte del nostro peccato.
Ricordiamo come Gesù ha scelto Giuda Iscariota tra i gli amici più intimi, lo ha scelto come Apostolo, ma un pò alla volta ha maturato in sè il tradimento. Ma Gesù non respinge Giuda, non lo caccia via, nè gli toglie la fiducia. Anzi, nella Cena Pasquale, Gesù dice chiaramente: "Uno di voi mi tradirà", lo fa come estremo tentativo di richiamare Giuda al pentimento; ma il cuore di Giuda si è ormai ostinato nel peccato. Nell'orto del Getsemani Giuda si avvicina a Gesù e gli dà il bacio del tradimento: ma ncora Gesù lo chiama "amico". Nemmeno il tradimento può vincere l'amore di Gesù.
Il bacio di Giuda
Pensiamo a quanta somiglianza c'è tra noi e Giuda.
Se ci guardiamo dentro con sincerità, non è difficile scoprire che anche noi ci tiriamo indietro di fronte al DONO di Gesù.
Ricordiamoci anche che Gesù è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto e a portarci l'amore del Padre, che ci fa passare da morte a vita, dall'egoismo all'amore.
Molti peccatori hanno incontrato Gesù, ed Egli ha perdonato tutti.
Ricordiamo:
-  L'ADULTERA (una donna sorpresa in adulterio e volevano condannarla, ma Gesù le dice: "Io non ti condanno; và e non peccare più" 8Gv 8,1-11);
 
- IL LADRONE PENTITO (sulla croce, accanto a Gesù, è crocifisso un rapinatore che le dice: "ricordati di me, Gesù" e Gesù gli perdona tutta una vita sbagliata e gli dice. "Oggi sarai con me in paradiso" (Lc 23,33-43).
 
Le persone devote si scandalizzano per il comportamento di Gesù; mormorano, protestano, dicono di lui. "Ecco un mangione e un bevone, amico dei pubblicani e dei peccatori" (Mt 11,19). In realtà Gesù, a tutti quelli che pensano che ci fa del male deve pagarla perchè è un malvagio, dice: "Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a pentirsi...perchè io amo la misericordia!" (Mt 9,13).
 
Dopo la sua morte e risurrezione, il Signore ha lasciato alla Chiesa il potere di rimettere i peccati nella potenza dello Spirito, come parte fondamentale della salvezza realizzata nel mistero pasquale: "Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi" (Gv 20,22-23).
 
 
 
 Per questo l'apostolo Paolo può dire che Dio "ci ha riconciliati con sè mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione" ("Cor 5,18).
 
Il Signore ci offre quindi la possibilità di salvezza attraverso il sacramento della penitenza o riconciliazione, che chiamiamo anche la Confessione.
La confessione non è un affare privato tra il peccatore e il confessore.
 Tutta la comunità ha sofferto per il nostro peccato, e ora gioisce perchè ci apriamo nuovamente all'amore.
Gesù ci offre gratuitamente il perdono, ma chiede:
  • fiducia nel suo amore che è più forte di ogni male;
  • un rifiuto deciso del peccato;
  • un impegno serio a camminare sulla sua via;
  • che anche noi perdoniamo agli altri le loro mancanze.
E Se voi perdonate agli uomini le loro offese,
Il Padre vostro perdonerà anche a voi.
Ma se voi non perdonate agli uomini,
nemmeno il Padre vostro perdonerà i vostri peccati" (Mt 6,14-15)

domenica 1 gennaio 2012

BUON ANNO 2012

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Ecco arrivato l'anno nuovo, fresco, giovane. Dio lo depone nelle nostre mani fragili, come ha deposto il suo Figlio nelle mani di Maria.
 
Ecco, l'anno nuovo, che ci viene offerto a noi come un regalo.
E' un anno di grazia, che ci viene dal Signore.
Sappiamolo accoglierlo con gioia e serenità...


'
Per l'anno nuovo non ti auguro
di riuscire in ogni tuo progetto,
ma di ricevere e di accogliere
nel tuo cuore e nella tua vita,
giorno dopo giorno, e passo dopo passo,
l'amore di Dio che dà senso all'esistenza.
Non ti auguro di non subire alcun insuccesso,
ma di accogliere come un dono immeritato
la foza che permette di restare in piedi
malgrado i pesanti fardelli.
  
Non ti auguro dei giorni pacifici,
ma la capacità di lasciarti disturbare dagli altri
e di accogliere il diverso
come un inviato di Dio.
Non ti auguro di trovar risposta a ogni domanda,
ma di saper ricevere gli interrogativi degli altri,
di portare dentro di te le loro pene,
e i loro conti senza soluzione,
per essere accanto a loro una sorella, un fratello solidale,
portatore di pace e di condivisione.
        
Vuoi incontrare Colui che è venuto per salvare tutti gli uomini?
[Immagine: Sanctuary_Bottom.jpg]
Non cercarlo tra i ricchi e i potenti:
è fratello dei poveri, dei piccoli, degli emarginati.
 
Non cercarlo là dove brillano le luci
del denaro, del successo e del potere:
è nell'oscurità delle stalle del mondo,
là dove gli uomini soffrono per malattie,
solitudine o angoscia davanti al futuro incerto.
 
Non cercarlo là dove scorrono giorni piacevoli;
perchè è nei deserti della sete e della fame,
là dove gli uomini lottano per la loro dignità,
per riconciliazione e per la pace.
 
Non cercarlo nel mondo della concorrenza
e del ciascuno-per-sè;
pechè è là dove si rinuncia alle giuste esigenze
per amore della giustizia,
là dove si dona e ci si dona per amore della pace.
 
Non cercarlo nel tuo cuore agitato;
perchè è nel presepio di una Parola di verità,
del pane e del vino, segni della sua vita
donata per te.