domenica 11 marzo 2012

LA VOCAZIONE

“SEGUIMI, SE VUOI…” LA GIOIA DI DIRE “SI”

Carissimi Lettori, vorrei farvi conoscere un po’ il senso e il modo di vivere di persone che hanno fatto una scelta un po’ particolare. Hanno scoperto che Dio le amava molto e da sempre. Queste persone hanno capito che non era tanto importante chiedersi “COSA FARE” nella vita, piuttosto gustare quanto è bello “STARE CON GESU’”.
Stando insieme a qualcuno che ci vuole molto bene – credo che lo abbiate sperimentato anche voi – viene spontaneo ricambiare l’amore e quando questo è l’AMORE VERO, con l’”A” maiuscola, non rimane chiuso tra due persone ma è “contagioso”, si espande, desidera farsi conoscere.
Così queste persone hanno scelto di mostrare il bene ricevuto attraverso scelte diverse: sacerdozio, vita religiosa, Istituti secolari, matrimonio o semplicemente vita dedicata al servizio degli altri.
                                                  
      
                
Come hanno fatto a capire qual’ era la strada più adatta a loro? Hanno pregato e chiesto “luce” a Gesù che, attraverso fatti e persone, li ha guidati a comprendere cosa era meglio per loro.

CHIEDITI: hai mai considerato che anche tu sei stato pensato da Dio fin dall’eternità per compiere quel ruolo di salvezza a beneficio tuo e degli altri?

Questa chiamata primordiale che Dio ti ha assegnato devi scoprirla attraverso le circostanze della vita, oltre che attraverso “i talenti”: beni materiali e doni personali, che hai ricevuto dal Signore. Prova a rileggere la tua storia come storia di salvezza. Cioè in quali eventi Dio si è reso presente nella tua vita per farti comprendere il suo disegno su di te?
VOCAZIONE, quindi è sentire la chiamata come una ragione valida di vita e cogliere la consacrazione come una realtà vera, bella e buona che dà verità, bellezza e bontà anche alla propria esistenza.

La chiamata a diventare discepoli del Vangelo è una scelta di Cristo. “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho chiamati perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga (Gv 15,16).
Mettendosi a servizio del regno di Dio noi possiamo avere l’impressione di fare un dono a Cristo; in realtà è Cristo che fa un dono a noi, chiamandoci. Si tratta di un gesto di amore e di una predilezione. Lo sguardo del Signore Gesù si posa su ciascuno di noi. Non bisogna sfuggire questo sguardo, come il giovane ricco (Mc 10,17-22), ma bisogna avere il coraggio, di lasciar tutto per seguire Lui, il Salvatore, il Maestro, “la risurrezione e la vita”. Occorre avere una fiducia incondizionata nella sua Parola per essere capaci di mettere tutto noi stessi a servizio del Regno di Dio e della Chiesa. Non si tratta di dare qualcosa, ma si tratta di dare tutto.

Ciascuno  collabora con Dio attraverso il proprio “eccomi” di ogni giorno. Come Maria pronunziare il proprio eccomi ogni giorno significa vivere pienamente una fede che cresce, rimanendo allo stesso tempo, fedele alle scelte fondamentali della vita. La risposta di Maria all’angelo insegna ad essere servi; “sono la serva del Signore” esprime la sua umiltà, ma anche la qualifica di chi è chiamato a compiere una grande missione o a rispondere alla chiamata per una particolare scelta di vita.
CONCLUDENDO scrivo in breve, una preghiera di Giovanni Paolo II dedicata ai giovani, affinchè possono scoprire e far fruttificare il dono che Gesù ha dato a ciascuno di loro: “Signore Gesù che continui a chiamare con il tuo sguardo d’amore tanti giovani e tante giovani che vivono nelle difficoltà del mondo odierno, apri la loro mente a riconoscere, tra le tanti voci che risuonano intorno ad essi, la tua voce inconfondibile, mite e potente, che anche oggi ripete: “VIENI E SEGUIMI”.



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